Come primo post del mio blog non potevo non iniziare parlando di Palermo! Quindi oggi vi voglio raccontare la mia esperienza alla Fiera della Biodiversità alimentare che si è tenuta questo fine settimana all’Ortobotanico. La prima edizione dell’evento si è tenuta dal 16 al 22 Marzo all’Ortobotanico, mentre quella dove sono stata io era la seconda edizione che è iniziata giorno 5 Maggio e si è conclusa giorno 8 in occasione della festa della Mamma. 
L’evento è stato organizzato da IDIMED (Istituto della Dieta Mediterranea), in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo, il Comune Capoluogo, il CNR, alcuni Assessorati Regionali, l’ANCI Sicilia ed il Consorzio Universitario della Provincia di Palermo.
L’argomento della Fiera è stata la nuova cultura dell’alimentazione fatta di salute, etica, solidarietà e si è voluto proporre soluzioni innovative in grado di creare nuove connessioni tra istituzioni e imprese.
In questo articolo però non voglio raccontarvi quello che potete leggere in tanti altri su internet, voglio invece descrivervi la mia esperienza e dirvi quello che ho notato dal punto di vista della comunicazione on line.
Ma andiamo per ordine.
Ho partecipato all’evento solo sabato 7 di mattina, essendo arrivata a Palermo giorno 6 (giorno del mio compleanno). Vi confesso che il meteo non è stato di grande aiuto, visto il vento e la pioggia che ci ha sorpreso verso ora di pranzo, ma per fortuna siamo riusciti a vedere tutti gli stand.
L’evento in generale è stato infatti molto piacevole, molti erano gli agricoltori e aziende agroalimentari che esponevano i propri prodotti: ricette della tradizione siciliana, o nuovi “esperimenti” utilizzando sempre ingredienti biologici e del territorio siciliano.
Abbiamo assaggiato formaggi particolari come quello stagionato con il limone dentro ( che potete vedete nella foto), salumi dal gusto deciso come il salame di Brolo, paste fatte con farine integrali (considerate che mia madre ha comprato 5kg di pasta tra quella con la farina di tumminia, persiaciacchi e Maiorca), sfincioni con farine e condimenti particolari, marmellate e creme buonissime (come quella di carrube e mandorle) e ovviamente dolci meravigliosi.
Sono rimasta molto contenta nel vedere che la maggior parte dei commercianti e degli agricoltori preparavano assaggini abbondanti. Questo non è scontato e io lo considero una buona tecnica di vendita perché, se hai la possibilità di provare in anticipo un prodotto che ti incuriosisce e poi scopri che il sapore è molto buono, sarai più invogliato a comprarlo.
Ho trovato la fiera molto istruttiva perché abbiamo avuto la possibilità di imparare molte cose sulla lavorazione del formaggio e dei salami, abbiamo conosciuto tipologie di farine che non avevamo mai sentito (come ad esempio la farina Maiorca che ho scoperto essere la farina siciliana più antica).
Altro elemento a favore di questo evento è stata la location. L’Ortobotanico penso sia stata un ottima scelta per dar vita a questa iniziativa sulla Biodiversità alimentare perché assaggiare prodotti naturali della terra siciliana immersi nel magnifico giardino Palermitano, ha reso tutto molto suggestivo.
Parliamo di comunicazione
Devo essere sincera, l’esistenza di questo evento l’ho saputo solo tramite il classico “passaparola”. Ho visto solo successivamente che la fiera era stata pubblicizzata anche su Balarm (il sito che aggiorna sugli eventi culturali, turistici e spettacoli in Sicilia) e anche in alcuni giornali online.
Ho notato anche che è stata aperta una pagina Facebook ufficiale ma non ho trovato un sito dedicato interamente all’evento. Questo lo considero veramente una pecca perché il sito, inteso come contenitore principale della manifestazione, avrebbe raccolto in un unico posto tutte le informazioni delle varie edizioni, delle foto, video e contenuti collezionati durante gli eventi (come i cooking show, workshop e dibattiti), inoltre avrebbe aiutato le aziende agroalimentari a farsi conoscere. Il sito sarebbe stato utile anche per i turisti e visitatori che avrebbero avuto un posto sicuro dove leggere le informazioni complete e ufficiali.
La comunicazione resta assente anche su Twitter e altri social come Instagram o, l’ultimo arrivato, Snapchat (cosa che ovviamente mi aspettavo). Questa mancanza di presenza on line non è però caratteristica solo dell’evento ma, girando per i vari stand, ho constatato che in pochi hanno un sito internet e/ un account social. La comunicazione per queste attività sembra si basi ancora solo sui classici vecchi mezzi: brochure e volantini.
Tutto questo penso sia veramente uno spreco. I prodotti offerti da questi agricoltori e commercianti sono di alta qualità ed è un peccato non poterli conoscere e promuoverli anche su internet.
Eventi come quelli della Fiera della Biodiversità alimentare sono un ottima opportunità per queste piccole attività di farsi conoscere, ma se anche queste fiere non curano la comunicazione on line la manifestazione sarà limitata solo ai giorni di effettivo svolgimento e sarà dimenticata poco dopo.
La presenza on line darebbe invece la possibilità di continuare a parlare dell’argomento anche dopo la manifestazione, ricordando i partecipanti e i prodotti esposti, rilanciando l’esistenza di certe attività agroalimentari e continuando ad aumentare la visibilità dei commercianti siciliani.
In conclusione, spero che l’anno prossimo verrà proposta di nuovo questa manifestazione e mi auguro di trovare ancora più stand e un comunicazione migliore 😉 se passate da Palermo non perdetevela!








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