In giro per Padova: oggi vi porto alla Cappella degli Scrovegni

Qualche giorno fa sono andata a trovare mia sorella  che sta facendo la specializzazioni in medicina a Padova e con lei ho fatto delle visite turistiche che non avevo fatto prima.

Non era la prima volta che visitavo questa città perché fino all’anno scorso ha vissuto qui una mia cara amica, anche lei palermitana espatriata, e più volte sono andata a trovarla.

Devo ammettere che Padova è davvero molto carina e nel suo piccolo ha attrazioni turistiche molto belle. Oltre alla Cappella di Sant’Antonio, che con la sua maestosità e ricchezza interna ha un grande fascino attrattivo, per la prima volta ho visitato la Cappella degli Scrovegni e me ne sono innamorata!

La sua storia e la sua bellezza interna è già famosa ovunque, il cielo stellato affrescato da Giotto è molto affascinante, ma la cosa che mi ha colpita di più è stata l’organizzazione impeccabile. Tanti sono i beni culturali in Italia, ma non ricordo di avere mai visto un organizzazione ben fatta come questa.

Per visitare la Cappella è obbligatoria la prenotazione: su internet almeno un giorno prima della visita oppure via telefono 3 giorni prima della visita che volete fare. Il biglietto, 8 euro a prezzo intero e 6 euro con riduzione, comprende la visita alla cappella, il Museo Eremitari e Palazzo Zuckermann.

Bisogna arrivare in anticipo alla biglietteria per stampare il biglietto e posare le borse nel guardaroba, è gratis e vi consiglio di posare tutto perché nella cappella c’è poco spazio quindi eventuali borse e zaini potrebbero solo essere di impiccio.

Il punto di incontro per visitare la Cappella è nell’area fuori dalla sala multimediale che si trova tra l’entrata del cortile interno del museo e il giardino prima di entrare nella cappella. Una volta arrivati li davanti bisogna aspettare il proprio turno e poi si apriranno le porte a vetro per entrare nella sala dove verrà proiettato un video esplicativo della cappella. Questo video dura 15 minuti circa e alla fine inizierà la visita alla cappella che durerà solo 15 minuti. È permesso fare foto e video ma senza flash, per non rovinare gli affreschi.

Il video che viene proiettato nella sala multimediale aiuta molto il visitatore perché racconta la storia della cappella, le curiosità degli affreschi e spiega cosa guardare dentro.

La Cappella degli Scrovegni è quindi l’esempio perfetto per capire come il giusto rapporto tra tecnologia e arte può essere di aiuto al turista.

Per vedere la mia visita alla Cappella andate nell’account Instagram  attraverso questo link e vedrete il video che ho registrato 😉

Parliamo di comunicazione

Comincio parlandovi del contenitore principale per eccellenza: il sito.

In www.cappelladegliscrovegni.it potete trovare tutte le informazioni che cercate. Devo dire che è organizzato abbastanza bene, l’usabilità del sito è ad un buon livello, utilizza la classica tecnica a T con la quale in alto trovate il menù di navigazione e, scrollando giù con il mouse, potete avere una visione generale dei contenuti del sito.

È da apprezzare la doppia lingua (italiano e inglese), resa ben visibile grazie alle icone in alto a destra.

In generale il sito dà tutte le informazioni utili a chi vorrebbe andare a visitare la Cappella, dà consiglio riguardo le modalità di prenotazione e rende facile l’azione (grazie al bottone di Call to action a destra con sfondo del cielo stellato di Giotto). Apprezzo in questo sito anche il widget Meteo e Notizie che danno informazioni in più al turista.

L’estetica del sito potrebbe essere migliorata, un restyling più aggiornato del sito potrebbe aiutare le conversioni degli utenti.

Ciò che più mi ha lasciato delusa è l’assenza completa di canali social all’interno del sito. Da qui infatti sono andata a cercare su Facebook cosa trovavo in merito alla Cappella degli Scrovegni  ma , come ovviamente mi aspettavo, non esiste alcuna pagina dedicata alla cappella o ai musei civici Eremitari di Padova. L’unica cosa a cui Facebook rimanda è la pagina “luogo” della cappella dove è possibile leggere commenti, guardare foto ecc.

Questo è un gran peccato perché quando su Facebook cerchi “cappella degli scrovegni” e trovi subito un sacco di foto, commenti e altri contenuti utili che potrebbero essere raccolti direttamente all’interno di un’unica pagina, è come lasciare incustoditi delle informazioni importanti. Inoltre è un gran peccato perché questa assenza di una pagina ufficiale non fa creare engadgment con gli utenti/turisti e visitatori della cappella, non raccoglie feedback e specialmente non può rispondere a possibili commenti negativi come questo

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Anche su Twitter ho notato che c’è un certo movimento con l’hashtag #cappelladegliscrovegni, molti tweet sono foto legati ad una visita turistica persona o un evento accaduto all’interno del museo.

Su Instagram l’#cappelladegliscrovegni conta ben 1.145 post, considerando anche gli altri sotto # come #cappelladegliscrovegnipadova o altri simili la menzione di questa Cappella è abbastanza alta.  Quindi anche su questo social si riconosce un certo interesse.

In generale la mancanza di una gestione di questi canali da parte di un organizzazione o dallo stesso museo è come lasciarsi scappare tra le mani un tesoro.

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Sono Cristina

Benvenuta e Benvenuto in Elefantemente, il mio piccolo spazio dove racconto avventure ed esperienze in giro per il mondo!

Spero tu possa trovare qualche idea o consiglio utile per il tuo prossimo viaggio.

Buona Lettura!